Firenze ti accoglie morbida nella sua valle, lungo quel fiume Arno memore di secolare risciacquar e costellato di belle magioni, testimoni di uno splendore tutt’ora vivissimo. Ohh! I tetti di Firenze, le curve delle vie, il passeggio dei Signori. Firenze che sa di Beatrici e mandragola, Firenze che sa di prìncipi e cuoio, Firenze che si dona agli Inglesi sui suoi colli alti, Firenze con le sue botteghe, Firenze che è un’insegna a neon di sessant’anni fa che brilla lieve e dice mesticheria. Ieri ho passeggiato quieto per una Firenze tutta mia, oggi, Amore mio, io ti accolgo come mia Sposa e Firenze, la bella, ci è testimone.