Non ero mai atterrato nella città dove sono nato. Napoli ti toglie il fiato da subito, quando sorvolandola si presenta con il Vesuvio a fare capolino ed il golfo che brilla in una domenica mattina dall’aria frizzante. Il volo da New York è stato veloce, la breve tappa in una Dublino colma di ricordi antichi mi ha divertito molto. L’idea di questo volo che avrebbe connesso tre città che amo intensamente sapevo che sarebbe stata la miglior maniera di battezzare il viaggio. Napoli si è mostrata nella sua veste più candida, gentile con la suo lungomare chiuso al traffico e più ricca di piste ciclabili e cittadini a passeggio nel giorno di festa. La nonna Laura mi ha accolto in quel suo appartamento con lo stesso caldo abbraccio di tutta una vita e mi sono rivisto sulla soglia di quella porta nella stessa scena almeno altre cento volte negli ultimi trent’anni. A 6 anni per mano a mio padre, poi adolescente nelle prime visite indipendenti, poi ancora ed ancora ed ancora fino ad oggi con Ollie e la nonna più piccina ma sempre un pilastro. La casa della nonna ha sempre ruotato intorno a due punti base, i quadri impressionisti che lei dipinge e che adornano ogni parete o attendono di esser completati sul cavalletto e la finestra con la vista. Ora questa finestra si affaccia sul golfo da Castel dell’Ovo a Mergellina ed ha sempre avuto una bellissima palma da datteri al centro della veduta, una gigantesca palma che affondava le sue radici nel cortile sottostante ed arrivava con il verde pennacchio proprio di fronte alla finestra della nonna, tre piani più su. Questa palma era un tutt’uno con la veduta ed è stata ritratta in numerosi quadri dalla nonna; come un’icona fa parte dell’immaginario collettivo della nostra famiglia, da almeno tre generazioni. Lo scorso inverno la palma si é ammalata, una squadra del comune é giunta con scale e motoseghe ne ha fatto tanti ciocchi cilindrici ed il maestoso albero si e’ dissolto dalla vista, rivelando il Golfo nella sua imponenza ed un completa nuova veduta. L’assenza della palma, inizialmente, mi ha dato un senso di vuoto, poi, la completezza di quel panorama, con la penisola sorrentina sullo sfondo, i tetti di Napoli in primo piano, quel mare cosi dolce e brillante mi hanno riempito il cuore. Io vi nacqui in quest’angolo di paradiso.