da un’intervista doppia tra me ed Olivia scritta per il blog Nuok nel Marzo 2010.
Carmine, raccontaci brevemente chi è Olivia!
Ollie dagli occhi color nocciola l’ho conosciuta al 41esimo piano di un building colossale sulla 38esima strada, in una mattina pallida del dicembre 2008. Era assorta nel suo lavoro alla redazione de la “La Cucina Italiana”. Anche lei, come me, era a New York da meno di 2 mesi ed aveva da poco iniziato la sua internship come marketing assistant nell’edizione americana della nota rivista. Lo stage dopo pochi mesi si e’ trasformato in una posizione di lavoro e che ora e’ il suo baricentro nella Grande Mela. Quella mattina era assorta sulla scrivania ed io passavo di la’, ci siamo scambiati un paio di sguardi complici e le ho chiesto l’amicizia su Facebook.
Da quel momento e’ iniziata una love story newyorchese degna dei migliori film delle ventietrenta che ci hanno cresciuto. Passeggiate mano nella mano a Central Park, pazze corse sotto la neve, l’albero di Natale al Rockfeller center, le cenette romantiche e la Brooklyn Heights Promenade dove baciarsi con la luna complice e Manhattan che ammicca. New York ci ha stregato e dopo una pausa a casa in Toscana, allo scadere dei tre mesi fatidici, abbiamo deciso di tornare nella nostra Mela insieme. Questa volta per viverci. Olivia sa di olio di oliva, di cipressi e di morbidi colli fiorentini. Non ha ancora trent’anni ed ha una laurea in Cinema e Televisione e sogna un cagnolino bianco. Ollie ama la buona cucina e quest’anno ha iniziato a tenere un blog intitolato New York, Italia molto piacevole da leggere, che ci tiene aggiornati sugli eventi italiani della Grande Mela.
e, Olivia, raccontaci di Carmine!
Carmine e’ il mio sole! Quella mattina aveva un paio di scarpe gialle ma sono stati i suoi occhi azzurri che mi hanno folgorato. E’ la mia fonte d’ispirazione ed il mio sale, Carmine vive con me, per me, in me. Carmine e’ un Creativo, lo e’ da quando e’ nato 33 anni fa sotto il sole di Napoli. Ha continuato ad esserlo quando si e’ trasferito in Toscana e lo e’stato durante tutti i suoi viaggi in giro per il mondo e lo e’ ancor di piu’ da quando ha scelto New York. Due settimane prima delle elezioni di Obama, dopo un estate di riassetto della sua vita, ha semplicemente detto -voglio andare a vivere nella Grande Mela- Mi raccontava che i primissimi mesi, quando viveva da un amica a Park Slope era solito alzarsi la mattina presto e camminarsi quanta piu’ New York poteva a piedi, da Brooklyn fino su al Bronx, con la sua Nikon. La fotografia e’ uno dei punti fermi della sua creativita’, i suoi scatti sono su Flickr. Quando siamo tornati insieme nella Grande Mela, questa volta per viverci, lui ha iniziato ad impostare la sua attivita’ di designer freelance, Creativa, prendendo un suo spazio a Williamsburg dedicandosi a progetti Italiani ed Americani. Uno su tutti e’ inTuscany.info in fase di sviluppo. Il suo blog e’ Nuiorc e Carmine e’ un creativo sul serio nel senso che e’un turbinio di idee, di conoscenza, di sogni e di attivita’. Riesce a vedere la vera NY e la conserva pezzo dopo pezzo nei suoi scatti, costruendone un puzzle. La sua sensibilita’ e intelligenza sono la mia forza, il suo ritmo serrato e la mia confusione si amalgamano morbidi. In un caos di suoni, colori e odori, Carmine e’ casa mia, quel punto fermo indelebile che permane al mio fianco. CarmineSavarese.com e’ la sua business card.
Abbiamo visto New York in tutte le salse nei film e nei serial. C’è stato qualcosa che non vi aspettavate e che vi ha sorpresi?
Brooklyn! Brooklyn e’ la miglior cosa che New York City puo’ offrire. Senza dubbio. Quando siamo arrivati la prima volta a New York avevamo un idea cinematografica di Brooklyn inteso come non meglio definito quartierone di questa immensa citta’ e da italiani ci rifacevamo agli echi della Broccolino degli emigranti. Poi ci abbiamo messo piede prima e vissuto poi ed scoperto questa magnifica citta’ nella citta’. Fatta di quartieri piacevolissimi a misura d’uomo dove la vita scorre tranquilla e lontana dal caos di Manhattan, pur potendola raggiungere, all’occorrenza, con pochissimi minuti di subway. Brooklyn ancora oggi e’ tra le prime 5 citta’ degli Stati Uniti con i suoi 4 milioni di abitanti e decine di comunita’ che la vivono. Ha una sua fiera ed indipendente storia e la possibilita’ di essere al centro del mondo senza necessariamente stare all’ombra di un grattacielo. Williamsburg e Bushwick sono i quartieri degli artisti e dei creativi, Brooklyn Heights e’ una piacevole zona residenziale con case di pregio ed una passeggiata mozzafiato sul fiume che guarda Manhattan, per non parlare di Park Slope e del verdissimo Prospect Park. Brighton Beach e’ il quartiere russo sul mare e Coney Island e’ la spiaggia di tutti i newyorchesi e questo solo per citarne qualcuno. Noi saremo sempre grandi sponsor di Brooklyn ed in questo periodo siamo alla ricerca del nostro appartamento dei sogni nei suoi quartieri piu’ belli. Un consiglio: affittate una bici e pedalate per tutta Brooklyn, chiudete la gita attraversando il ponte verso Manhattan al tramonto.
Che cosa importereste in Italia dalla Grande Mela?
Hummus e Sushi. Vivendo a New York si diventa “addicted” a queste due delizie con origini esotiche ma ormai newyorchesi quanto un hot dog di Nathan’s! Ma soprattutto ci piacerebbe che gli italiani importassero dalla Grande Mela il senso di comunita’ internazionale e di tolleranza che qui e’ cosi’ forte e che nel nostro paese, ormai multietnico, manca quasi completamente.
Che cosa dovrebbe vedere per prima cosa un creativo a New York?
Un creativo a New York dovrebbe innanzitutto camminare, tutta la citta’ in lungo e largo, dal Bronx a Coney Island, da Jersey City a Jamaica. Passeggiare per intere giornate, raccogliendo quegli stimoli che nella Grande Mela sono disseminati praticamente ad ogni angolo. Poi, per restare sul classico, MoMa eGuggenheim che sono in assoluto i nostri musei preferiti. E per la notte qualche concerto Indie Rock alla Bowery Ballroom, al Mercury Lounge o al Brooklyn Bowl di Williamsburg.
Qual è la trappola turistica in cui vale la pena cadere a New York?
L’Empire State Building, vera trappola turistica con una fila pazzesca per salire sul rooftop, ma imperdibile per la bellezza ed il senso di grandezza che puo’ dare lo spettacolo di tutta New York City ai tuoi piedi. Dal New Jersey a Brooklyn. Una dritta, andateci di notte, lo spettacolo delle luci della citta’ e’ maestoso e c’e’ meno fila che durante il giorno.
Qual è il vostro posto segreto in città?
In quasi due anni abbiamo messo da parte piu’ di un posto segreto e li custodiamo tutti un po’ gelosamente. Ma per gli amici di Nuok abbiamo deciso di condividere South Point a Roosevelt Island, la lunga isola nell’East River tra Manhattan e Queens che da un paio di secoli e’ un luogo di cura e di riabilitazione e che conserva una pace speciale tra il caos della metropoli. Il modo piu’ piacevole per arrivarci e’ prendere lafunivia sulla 59esima strada di fronte al Queensboro Bridge, che ti permette di godere del panorama sul fiume ed in meno di 5 minuti ti deposita sull’isola. Poi, con una breve passeggiata verso sud, attraverso una stradina bianca con l’erba di scarpata, si superano le rovine di un ospedale ottocentesco e si giunge in un ampio spiazzo verde sulla punta dell’isola che domina il palazzo dell’Onu e lo skyline di Manhattan proprio nel bel mezzo dell’East River. E’ un incanto andarci a primavera fare un picnic e magari quattro passaggi a racchettoni.